2 songs live with Modena City Ramblers

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 Io volevo dirvi che venerdì sono stato teletrasportato sul palco a fare due pezzi con i Modena City Ramblers.
Ringrazio Francesco Moneti con tutta la band, e Stefania Succi per averlo reso possibile.
Ne sono fiero.
Perché è una questione un po' di amicizia, un po' di rispetto, un po' di condivisione, un po' di musica, un po' di nostalgia, un po' di bersi due birre.
Ma soprattutto è questione che la musica non deve essere sempre e solo una questione di diesis, bemolli e sedicesimi.
La musica è anche questione del perché la si fa (non le note, La, Si e Fa, appunto).
Cosa ci sta dietro. Cosa vogliamo dire e cosa no.
Ecco, io sono solo un chitarrista che ha suonato un po' con questo un po' con quello, ma le mie ragioni le ho sempre avute e non verranno mai meno.
Per questo era importante per me, oggi, eseguire questo brano con loro davanti a un pubblico.
Per ribadire da quale parte sto.
E non ci ho trovato nulla di anacronistico a salire su un palco senza manco una prova per gridare rabbia e speranza. Quando ho cominciato a suonare in giro, a metà anni '90, tutti salivamo sul palchi di tutti, a gridare rabbia e speranza. Ora tra un in-ear e un post su Instagram, auguri a condividere un palco, figurati poi dire delle cose.
Certo, non è obbligatorio, e non è l'unico modo.
Voi fate un po' come volete.
Io sono contento di averlo fatto.
Grazie, MCR